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Immagine del redattorerealleylines

“IL GRANDE ARREMBAGGIO AL DIGITAL MARKETING” Se siete vittime dell'algoritmo e del coaching



Se siete vittime dell'algoritmo (ed ahimè, io ovviamente lo sono), non vi sarà sfuggito che #Instagram, o IG, è diventato terreno di caccia per i “digital coaches” o "coaching", durante la fine dell'anno passato e quello in corso, dopo i cambiamenti per renderlo competitivo al pari di TikTok ed aggiunte quali 'stories', 'highlights', 'reels', 'remixes' e buoni e vecchi #post, il tutto creato per rendere competitivo il social network di immagini di fronte al numero maggiore di 'scroll' dati dai video TikTok, per far fermare di più le persone sulle pagine e differenziare i contenuti tra loro anche nello stesso post, ovviamente rispettando la coerenza tematica.

Io ho iniziato a fare social media managing nel 2019 , quando IG era ancora il social delle 'immagini': cani, tramonti, foto in costume, torte e 7 filtri o massimo 10, non era collegato con “Gestore delle pagine” FB come sarebbe stato accoppiato dopo con “Business Suite” ed ora con “Meta Business” (sempre pù in alto!, sempre più difficile!); ora Instagram mi è spiegato (e spesso mi prendo tempo per ascoltare qualcuno di loro) da imprenditori digitali, o digital coaches spesso nativi digitali della Gen Z, e perchè no, poi?

Loro sono stati i primi veri fruitori del canale durante la storia digitale, come fosse il “Dio-Canale” da sfruttare per la VISIBILITA' DELLE AZIENDE.

Scusate se sorrido, per ciò che verrà.


Una delle cose che stanno spiegando sempre più insistentemente è che è in atto un CAMBIAMENTO tramite molti link contestuali (cui credo nessuno di noi che si occupa minimamente di Digital possa sfuggire), e che parte di questo cambiamento è che i #reels e le #stories dovranno essere originali, vendendo le basi, le musiche e gli sfondi per poterli creare, perché in realtà, avendo considerato fino a pochi anni fa Instagram il proprio canale personale dove postare cose personali cui andava bene una didascalia semplice o una “citazione di filosofo tedesco + costume”, nessuno si era occupato troppo di contenuti originali PER LE AZIENDE, cosa che invece adesso è imprescindibile: IG + contenuto aziendale = business, e perciò questi giovani coaches insegnano come copiare o assemblare tramite corsi da loro tenuti che forniscono anche 'tot' (di soliti sui 500) basi per reels e musiche per stories ed elementi per poter costruire un contenuto originale.


Non sorrido solo io, ma anche chi ha iniziato a usare IG per le aziende ben prima che la maggior parte delle aziende vi approdassero sopra, perchè per noi il contenuto originale era SACRO e i 'repost' davvero molto pochi -anche perchè non esistevano app apposite- e solo se qualcosa di particolare colpiva o era particolarmente emozionante, stando ovviamente attenti di restare all'interno dell'area di coerenza tematica dell'azienda e citando la fonte originale (spesso chiedendo il permesso), il resto sono ANNI di CONTENUTI ORIGINALI, poiché vigeva la regola del fare noci come gli scoiattoli: una foto ben fatta ne dava origine ad almeno altre dieci, cioè un post di punta con altre foto in cui si contestualizzava e si lavorava di app di editing.

Lavorare con le immagini è una bellissima danza, a volte faticosa ma che se ben fatta può dare immense soddisfazioni.


Viene lecito anche chiedersi, con una punta di malizia: questi coaches che, a loro sentire, sviscerano tutti i segreti di Instagram e del Digital Marketing sono, come detto, giovani e perciò hanno questo come esperienza complessiva (che per fortuna sta venendo sempre più riconosciuto come lavoro), ma avendo basato la loro esperienza sul digital coaching, hanno mai lavorato e si sono mai confrontati veramente con aziende o hanno sperimentato sui loro profili personali, sfruttando l' evoluzione della loro bravura (e molti lo ammettono) che fa loro credere di poter insegnare il CAMBIAMENTO perché sono fissati solo su quell'aspetto?


Sanno come si interagisce con un'azienda o un cliente, profilo per profilo, metodo per metodo ed anche buona, vecchia 'arte di arrangiarsi' -sì, funziona anche sui social media- o applicano solo formule?

Sanno come spiegare a persone con quasi nessuna conoscenza del digitale il lavoro, con similitudini e lasciandogli un bagaglio di conoscenze spendibili o si rivolgono a persone che lavorano già sul digital?

Sanno comunicare in uno scambio continuo con azienda\cliente o sanno insegnare a loro simili quel cambiamento in atto? E se così è, perché vi sono così TANTI METODI DA SEGUIRE E DA SPIEGARE e NESSUNO personalizzato ma tutti generici?

Sanno creare SINERGIA TRA B2B o B2C? ('Business to Business' o 'Business to client'?) COLLABORAZIONE? CONFRONTO?


Dareste in mano a persone che non hanno lavorato, non conoscono il vero impegno di imparare ed ascoltare e, ammettiamolo, non hanno mai lavorato prima di diventare 'coaches', dareste in mano loro la vostra immagine ,(come abbiamo parlato nella prima parte) che è magari una immagine STORICA, RISPETTABILE E con VALORI da aggiornare a persone che parlano normalmente una lingua diversa dalla vostra?

Persone che non sanno cosa vuol dire lavorare perché non hanno acquisito che poche nozioni ma stano solo ripetendo il funzionamento di un mondo col quale sono cresciuti e NON E' COLPA LORO di certo se ora il lavoro digitale è sdoganato, anzi sono opportunità per tutti noi, Social Media Manager e Consulenti e Aziende, ma comprendono l'importanza del lavoro anche analogico, perché spesso quello è che si va a vendere?


O vi serve magari un linguaggio di ponte, una persona che sappia comunicare con voi e saper eseguire il lavoro, magari perché data l'età conosce anche altri tipi di lavoro che non sia quello digitale ma anche amministrativo o pratico, che possa capire la VOSTRA lingua?

Una sorta di TRADUTTORE dal digitale all'analogico e viceversa, e che sappia anche spiegarvelo per lasciarvi magari, un giorno, delle conoscenze per lavorare in autonomia o per essere chiamato solo per consulenze?


Un'ultima cosa: presto vi sarà un ulteriore grosso cambiamento ed un conseguente blocco e battaglia fra le varie piattaforme di canali media sulla quale sarà la prossima a dettare il trend in futuro: Spotify e TikTok, a modo loro, si stanno già facendo sotto e specialmente la seconda è in pole position, non a caso ha spinto le app de 'Il Grande e Potente Zuckerberg', app scoperte dai Millennials, a rincorrere almeno una app della Gen Z; Pinterest sta cambiando, BeReal (app francese) sta guadagnando terreno e Twitter, beh, poverino... vedremo cosa accadrà sotto i colpi non sempre infallibili di Elon Musk.

Chi vorrete a capire dove virare, con i vostri canali social media?

Occhi giovani che, si dice, vedano lontano ma per ora hanno dimostrato di vedere solo il presente o occhi meno giovani ma non afflitti da vecchiaia, abituati fin dalle scuole medie (secondarie) a cercare sempre più pressantemente il futuro e, appunto, partiti con una grande arte di arrangiarsi in tutti i campi del digital, costruendo ciò che adesso è e ci vogliono insegnare a controllare?


Dal canto mio ho più di 3 anni di contenuti originali, cambiati volta per volta assieme ai cambiamenti dei social networks e delle app loro correlate, abituata a

  • lavorare in digitale ma anche spingere per l'analogico

  • creare forti sinergie con le aziende clienti e collaboratrici, con le figure chiave

  • lavorare con carta bianca (e può far tremare le ginocchia, ve lo assicuro)


Tre anni, tra poco quasi quattro, di continuità e continuo rinnovamento; più che temere dei competitors li ho studiati e, ammetto, a volte ripostati con rispetto e con loro permesso (quando conviene, conviene!), mai spacciandoli per miei, e tutti i miei contenuti ORIGINALI dei quali, a parte qualche turpe e cancellato esperimento con le app di editing dei primissimi tempi, nel segno dell'#artediarrangiarsi che riesce ancora utile per arrivare dove voglio, e ci arrivo.

Le mie consulenze, precedute da una mail per preparare il cliente, non sono MAI pre – costruite e sempre attente al fatto che nessun profilo né cliente è uguale ad un altro e nessun cliente chiede quello che chiede un altro: non vi è solo il social media management o le consulente, c'è un intero mondo a cui arrivare, collaborando e sviscerando.

Pensate al 'cambiamento' ciclico del marketing ed alla marea di link contestuali che vi capitano sotto occhio, osservateli bene; poi faremo quattro chiacchiere, dall'analogico al digitale, e vi mostrerò il mio storico ed il fatto mio.


E' stato un piacere esprimere queste idee a voi, come persone reali che tengono alle loro aziende, come persone che sanno ben decidere cos'è il meglio per il loro business: siamo partiti dalle 'vetrine' dei social networks per poi annusare un po' l'arrosto che sta sotto al fumo.

Spero di sentirvi presto.

Per adesso, arrivederci; dal vivo, però, per una esperienza personalizzata.


The Real Leylines*

di

Roberta Chiamenti




*Le Leylines sono le 'strade di potere' o 'magiche' che attraversano il mondo, come i 'triangoli magici' di magia bianca e nera, entrambi con un vertice a Torino, città magica per eccellenza, o il Cammino di Santiago da Compostela o le linee che uniscono Stonehenge alle piramidi Maya alle piramidi egizie; col nome 'Real Leylines', 'Vere Linee di Potere' intendo indicare ciò che si va a creare con una collaborazione ben fatta tra me ed un cliente: una linea di sinergia e potere, creata 'davvero' ovvero 'Real', da persone interessate ad un determinato settore.

Spero apprezzerete il mix di 'sacro e profano'.


R.C.

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